Gigante, Giacinto
Gigante, Giacinto
Giacinto Gigante (Napoli, 11 luglio 1806 – Napoli, 29 settembre 1876) è stato un pittore italiano, conosciuto in particolare per i paesaggi e le vedute, massimo esponente della cosiddetta Scuola di Posillipo.
Iniziò a fare il litografo e l'incisore a Roma ma, dal 1830 in poi andò via via affermandosi nella pittura e, morto Anton Sminck van Pitloo nel 1837, tornò a Napoli stabilendo la sede della Scuola di Posillipo in un edificio a San Carlo alle Mortelle.
La sua fama si va espandendo e viene chiamato alla corte borbonica di Ferdinando II prima e alla corte di Russia, poi; dopo l'Unità d'Italia esegue per i Savoia la tempera per la Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Dal 1855 iniziò a dedicarsi all'acquerello, tecnica in cui eccelse parimenti a quel en plein air che lo renderà il massimo esponente della sua scuola.
Viene ricordato anche perché elabora una nuova tecnica di pittura ad acquerello, che dona un particolare effetto rilievo alle sue raffigurazioni: sovrapponeva alla carta della biacca in tocchi, prima di stendere le pennellate che modellavano le immagini.
Morì, all'età di settanta anni, a Napoli nel 1876.
Iniziò a fare il litografo e l'incisore a Roma ma, dal 1830 in poi andò via via affermandosi nella pittura e, morto Anton Sminck van Pitloo nel 1837, tornò a Napoli stabilendo la sede della Scuola di Posillipo in un edificio a San Carlo alle Mortelle.
La sua fama si va espandendo e viene chiamato alla corte borbonica di Ferdinando II prima e alla corte di Russia, poi; dopo l'Unità d'Italia esegue per i Savoia la tempera per la Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Dal 1855 iniziò a dedicarsi all'acquerello, tecnica in cui eccelse parimenti a quel en plein air che lo renderà il massimo esponente della sua scuola.
Viene ricordato anche perché elabora una nuova tecnica di pittura ad acquerello, che dona un particolare effetto rilievo alle sue raffigurazioni: sovrapponeva alla carta della biacca in tocchi, prima di stendere le pennellate che modellavano le immagini.
Morì, all'età di settanta anni, a Napoli nel 1876.