Ghirlandaio, Domenico
Ghirlandaio, Domenico
Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (Firenze, 1449 – Firenze, 11 gennaio 1494), è stato un pittore italiano.
L'attività artistica di Ghirlandaio durò appena un ventennio, ma in questo periodo la sua bottega divenne una delle più feconde di Firenze, con la creazione di opere che lo resero il pittore più richiesto nella Firenze del suo tempo. Il suo stile si mosse sempre nell'ossequio delle forme tradizionali della scuola fiorentina, che interpretò in maniera sobria, bilanciata, elegante e piacevole; a ciò aggiunse lo spirito di indagatore analitico della pittura fiamminga, riuscendo a conciliare i due stili, e sontuose citazioni classiche negli sfondi architettonici.
Grande interprete, nelle opere pienamente autografe, della sensibilità luminosa e della coerenza prospettica, riuscì nel compito di infondere nello spazio l'aria e l'atmosfera come se circolassero liberamente. Accostò alle scene sacre elementi profani tratti dalla vita quotidiana, soprattutto legati alla rappresentazione dei committenti, che si vedevano così gratificati e al tempo stesso esaltati agli occhi del popolo.
L'uso dei colori si attesta in genere su toni accesi, con corrispondenze e ritmi, ad esempio tra i colori delle vesti di personaggi vicini. Un difetto nel suo disegnare che gli è stato spesso addebitato consisterebbe nella magrezza delle mani e dei piedi. Una certa durezza dei bordi, simile a quella dei personaggi delle sculture in metallo, potrebbe essere dovuta alla sua formazione iniziale nel campo dell'oreficeria. Vasari racconta vari aneddoti su di lui: scrive che fu un maestro mai soddisfatto, arrivato ad esprimere il desiderio di avere tutte le mura di cinta di Firenze da ricoprire di affreschi; ai suoi assistenti di bottega avrebbe detto di non rifiutare nessuna commessa gli venisse offerta, foss'anche per una cassapanca-guardaroba da signora: avrebbe eseguito personalmente lavori di questo genere qualora non graditi agli apprendisti.
Secondo Vasari, il Ghirlandaio è stato il primo ad escludere dalle sue pitture l'uso della doratura, rappresentando in modo realistico qualsiasi oggetto dovesse convenzionalmente essere dorato; anche se con alcune importanti eccezioni, quali per esempio la luminosità del paesaggio nell'Adorazione dei Magi, oggi agli Uffizi di Firenze, ottenuta con l'oro. Molti suoi disegni e schizzi di notevole vigore grafico, si trovano nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe presso la Galleria degli Uffizi.
Uno dei grandi meriti del Ghirlandaio è quello di aver iniziato all'arte Michelangelo, che tuttavia non restò a lungo nella sua bottega.